Il canto di Penelope

Spettacolo tratto da Il canto di Penelope di Margaret Atwood

 

“Uno spettacolo molto intenso in cui la Embrìaco è interprete sensibile e a tratti ironica, capace di far vibrare la voce di un personaggio che la letteratura ha confezionato come donna paziente, in attesa del ritorno da Troia del marito.” (Adele Labbate, Scenarimilano)

“La storia, così come viene raccontata nell'Odissea, non è del tutto logica: ci sono troppe incongruenze. Sono sempre stata tormentata dal pensiero di quelle ancelle impiccate e, nel Canto di Penelope, anche Penelope lo è.”   (Margaret Atwood)


Finalmente parla Penelope. Si trova nell'Ade (il mondo sotterraneo dei morti degli antichi greci) ai giorni nostri, racconta la sua verità, parla di se stessa, di Ulisse, dell'Odissea e del suo essere un paradigma universale della condizione femminile: “Sono diventata una leggenda edificante. Un bastone con cui picchiare altre donne. Non seguite il mio esempio, voglio gridarvi nelle orecchie! Ma quando cerco di gridare, la mia voce è quella di un gufo”.

Parlano anche le dodici ancelle impiccate da Ulisse e dal figlio Telemaco. Le ancelle sono il Coro sullo sfondo, che con le sue domande inquieta Ulisse e Penelope. Che cosa ha portato alla loro impiccagione e che cosa c'era davvero nella mente di Penelope? 

 Il Canto di Penelope, come gli altri spettacoli di MULTIVERSOteatro, è il prodotto finale di un lavoro lungo e curato che coinvolge professionisti e artisti, al centro c'è il lavoro dell'attore creativo, che si fonde in un'unica partitura con immagini, musica, luce, costumi, oggetti e scenografia.

Con: Michela Embrìaco
Regia e riduzione drammaturgica: Michela Embrìaco
Danzatrice e coreografie video: Elena Finessi
Video e fotografia: Pierluigi Cattani Faggion
Scenografia e costumi: Giusi Campisi
Partitura luci: Mariano De Tassis
Musica originale: Carlo Casillo
Voce registrata: Michela Embrìaco
Realizzazione costumi: Antonella Vecchi
Tecnico Luci: Luca Brun
Tratto da: M. Atwood, Il canto di Penelope, Rizzoli, 2005, trad. Margherita Crepax
Durata: 75 minuti 
Prodotto in partnership con: Jonas Trento
Con il contributo di: Fondazione Caritro, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento, Circoscrizione S.Giuseppe S.Chiara, BIM dell’Adige, Casse Rurali Trentine, Cassa Rurale di Trento.

Dicono del Canto di Penelope.....


SCENEcontemporanee.IT  27/03/2022 Carmen Navarra

“Dietro il “lieto fine” che ha voluto raccontare (il presunto) Omero, si nasconde la complessità della voce femminile. Penelope, arguta nella sofferenza, silenziosamente beffarda verso gli uomini che l’hanno vinta o che credono di averla vinta (da Icario ad Odisseo ai pretendenti), resta fedele non ad Odisseo, ma ad una sé stessa che non è mai stata portata così sagacemente alla luce come dalla penna di Margaret Atwood e rappresentata con una tale intensità come quella di Michela Embrìaco. […] Rileggere l’antico secondo questa chiave di lettura e tornare a riempire le sale contribuendo alla lotta alla parità di un genere storicamente azzittito e vessato è un dovere morale: Multiversoteatro è in tal senso un esempio da seguire.”  VAI ALL'ARTICOLO

Scenarimilano 19/03/2022 Adele Labbate

“Uno spettacolo molto intenso in cui la Embrìaco è interprete sensibile e a tratti ironica, capace di far vibrare la voce di un personaggio che la letteratura ha confezionato come donna paziente, in attesa del ritorno da Troia del marito. […] Il canto di Penelope”, è un’occasione per rileggere da una prospettiva diversa la condizione femminile, ed una dichiarazione amara sul silenzio che ha avvolto le donne nella Storia. Ecco che allora il racconto di questo personaggio vuole essere un invito alle donne di oggi di non seguire il suo esempio. Non serve essere principesse ed avere privilegi se non si ha la libertà di scegliere.”  VAI ALL'ARTICOLO

L’Adige 10/03/2021 Antonia Dalpiaz

È bello quando il teatro ha il coraggio di andare oltre lo scontato e cerca coraggiosamente vie alternative, puntando a letture diversificate per dare ancora maggiore respiro e potenzialità ad opere intoccabili. […] Un canto, quello di Penelope, che ricorda quello di tante altre donne di ieri e di oggi e che Michela Embriaco ha saputo comporre in scena con una serie di linguaggi efficaci, a partire dallo stile interpretativo moderno ed attuale, sfrondato da una liricità che lo avrebbe appesantito. […] Un incontro a teatro online che ha convinto anche perché si è fatto testimonianza solidale e voce coraggiosa di denuncia.”  LEGGI ARTICOLO IN PDF